L’estate è sinonimo di relax, ma a Ibiza si naviga in acque pericolose. Gli animali delle spiagge e della costa sono scomparsi? No, al loro posto c’è una minaccia silenziosa: la colonizzazione da parte di serpenti esotici che hanno invaso non solo le insenature balneari ma anche gli isolotti naturali.
Il problema a Ibiza:
La colonizzazione da parte della specie Hemorrhois hippocrepis (colubro ferro di cavallo), ben presente sulle coste delle Baleari, è un fenomeno crescente che ha spinto le autorità locali al limite dell’impotenza.

I rettili non sono nativi e hanno trovato qui una risorsa abbondante: i loro predatori sono scomparsi da tempo. Per di più, gli esemplari presenti sono tra i più grandi d’Europa, con esistenze che sfiorano il metro – anche due! Niente male per un animale non velenoso… o quasi innocuo – ma questo non impedisce loro di minare l’ecosistema locale.
Secondo la dottoressa Sànchez, biologa dell’Università delle Baleari:
“Il colubro ha prosperato perché è venuto con le navi, magari dentro gli olivieri – che vengono proprio dai continenti spagnoli – e qui non c’è più la vipera per tenerlo a bada. E così si sono riprodotti.”
Eppure i Baleari da tempo sanno di avere questo problema:
“Siamo abbastanza consapevoli, ma è difficile fare una lotta dura contro questi rettili che non hanno più predatori”.
Cosa sta succedendo:
I turisti stranieri sono sempre più spaventati. In particolare i britannici si trovano sulle spine dopo aver avuto un incontro ravvicinato con esemplari di serpenti lungo quasi due metri, a bordo di imbarcazioni nelle acque interni dell’isola, come Portinax.
Non sono rari anche i casi di lucertole mangiate in netto aumento rispetto agli anni ’70. Lo spiega l’esperto Carlos Fernández:
“La specie è arrivata per caso con le olive importate dall’Iberia e si sta diffondendo rapidamente. Le lucertole delle Pitiuse, la principale preda, sono in allarme.”
Le soluzioni proposte:
Gli enti locali hanno attrezzato i residenti per partecipare al controllo: 200 trappole stanno circolando sulle coste di Ibiza.
Un intervento che, spiega il biologo della Conservatoria Forestale, è considerato cruciale perché gli esemplari di colubro si sono moltiplicati in modo anomalo negli ultimi anni e ora sono difficilmente controllabili da soli mezzi umani.
Come prevenire l’invasione anche qui?
In Italia la situazione è diversa:
- Non abbiamo il colubro ferro di cavallo, ma piuttosto la specie Hierophis viridiflavus (colubo comune dell’Emilia o biacco), anch’essa non velenosa.
- Queste due realtà si differenziano per dieta e habitat: il biacco è un rettile arboricolo diurno, mentre le vipere locali sono una minaccia ben diversa.
Tuttavia, la diffusione dei serpenti in Italia dipende da un fenomeno che nessuno ha previsto bene: l’aumento degli animali esotici sul territorio nazionale.
La soluzione non è banale:
“È importante evitare di introdurre nuovi habitat, magari lasciando in natura le creature a cui il clima permette la sopravvivenza”.
Attenzione anche ai rifiuti delle cucine – non gettiamo mai via olive o frutta avanzata che potrebbero nutrire i rettili.
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