Nelle ultime 24 ore, Israele ha sferrato due ondate di attacchi aerei contro il sito nucleare iraniano di Isfahan, aggravando le tensioni già alle stelle tra i due Paesi. Secondo fonti militari israeliane, sono stati coinvolti 50 jet da combattimento e sono state sganciate circa 150 munizioni su obiettivi strategici. Tra questi, una struttura di produzione di centrifughe, depositi di missili balistici, impianti radar e siti della difesa aerea.
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno confermato di aver inflitto “un duro colpo alle capacità produttive di centrifughe” iraniane. I raid hanno preso di mira anche mezzi usati per il lancio di droni e missili diretti verso Israele.
Uccisi alti comandanti iraniani: colpita l’Unità Droni e la Forza Quds
Durante i bombardamenti, sono stati uccisi Jodhki, comandante dell’Unità Droni iraniana, e Behnam Shahriari, leader dell’Unità 190 della Forza Quds, responsabile del trasferimento di armi a Hezbollah, Hamas e Houthi. Tra le vittime anche cinque pasdaran, il capo della sezione Quds-Palestina, Izadi, e altri alti ufficiali.
Putin difende Teheran: “Ha diritto al nucleare civile”
Nel mezzo dell’escalation, il presidente russo Vladimir Putin ha dichiarato che l’Iran ha il diritto legittimo ad avere energia nucleare per scopi civili, sottolineando l’importanza della fatwa iraniana che vieta le armi nucleari. “L’Iran è uno Stato islamico che agisce secondo i propri principi”, ha affermato, difendendo Teheran dalle accuse di voler costruire un’arma atomica.
Blocco internet in Iran: civili tagliati fuori durante i raid
Per giorni, il governo iraniano ha interrotto le comunicazioni internet e telefoniche, lasciando oltre 90 milioni di cittadini senza possibilità di contatto con l’esterno. Secondo Tasnim News, la connessione dovrebbe essere ripristinata completamente entro le 20:00 del 21 giugno. Intanto, molte famiglie iraniane all’estero hanno riportato di essere riuscite a contattare i loro cari solo oggi tramite FaceTime e WhatsApp.
Amnesty International: rischio esecuzioni sommarie in Iran
A seguito degli attacchi, le autorità iraniane hanno arrestato numerose persone sospettate di spionaggio a favore di Israele. Amnesty International denuncia “torture, sparizioni forzate ed esecuzioni” contro presunte spie. Il 16 giugno è stato già giustiziato Esmail Fekri; almeno altre otto persone, inclusi ricercatori e cittadini stranieri, rischiano la pena capitale dopo processi considerati iniqui.
Erdogan all’OIC di Istanbul: “Serve dialogo, non il veleno di Israele”
Durante la riunione straordinaria dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica (OIC) a Istanbul, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha accusato Israele di voler sabotare i negoziati sul nucleare con gli USA. Ha invitato i Paesi musulmani a misure punitive contro Israele e ha ribadito che “solo il dialogo” può evitare una guerra regionale.
Allerta globale: rischio per il traffico energetico nello Stretto di Hormuz
Confartigianato lancia l’allarme: lo Stretto di Hormuz, da cui transita il 14,2% delle importazioni energetiche italiane, è a rischio blocco. Il conflitto mette in pericolo rifornimenti da Arabia Saudita, Iraq, Emirati Arabi e Qatar, per un valore di 9,6 miliardi di euro nel 2025.
Vittime civili e allarme Unicef
Secondo Unicef, almeno 73 tra donne e bambini sono morti in Iran a causa dei bombardamenti. In un singolo raid a Teheran, sarebbero morti 20 bambini. L’agenzia ONU lancia l’allarme: il conflitto sta causando traumi psicologici diffusi, oltre ai danni materiali.
Conclusione
La situazione in Medio Oriente è in rapido deterioramento, con un’escalation che rischia di trascinare la regione in un conflitto su larga scala. Mentre Israele intensifica i raid e l’Iran minaccia ritorsioni, la diplomazia internazionale appare indebolita, lasciando aperta la possibilità di un’escalation ancora più grave.
Lascia un commento