Lumache killer nei giardini: l’allarme dall’Australia per i cani (e non solo)

Lumache killer cani

Rat lungworm, il parassita trasmesso dalle lumache che minaccia animali e umani. Cosa sta succedendo in Australia e perché potrebbe riguardare anche l’Italia.


In Australia è allarme per le lumache killer, responsabili di una pericolosa infezione parassitaria chiamata rat lungworm (Angiostrongylus cantonensis). Il parassita, che colpisce soprattutto i cani, ma può trasmettersi anche all’uomo, sta provocando crescente preoccupazione nelle aree di Sydney e Brisbane, dove i casi si sono moltiplicati negli ultimi anni.

Ma il pericolo potrebbe non rimanere confinato all’Oceania: complici il cambiamento climatico e la diffusione di specie invasive, aumentano i timori che il rat lungworm possa raggiungere l’Europa, Italia inclusa.


❗ Cos’è il rat lungworm e come si trasmette

Il rat lungworm è un verme parassita che compie il suo ciclo nei ratti, passando poi alle lumache e limacce, che fungono da ospiti intermedi. Il contagio avviene quando un cane, o un essere umano, ingerisce accidentalmente lumache infette o bava contaminata (sulle verdure, ad esempio).

Questa zoonosi è in grado di attaccare il sistema nervoso centrale, causando gravi danni neurologici e, nei casi peggiori, meningite eosinofila.


🐶 Sintomi nei cani: attenzione ai segnali

Nei cani, i sintomi dell’infezione da rat lungworm si manifestano generalmente entro 1-2 settimane e includono:

  • Paralisi agli arti posteriori
  • Incontinenza urinaria
  • Dolore alla schiena
  • Debolezza improvvisa
  • Cambiamenti nel comportamento

Il trattamento deve essere immediato per evitare danni permanenti. Nei casi sospetti è essenziale rivolgersi subito al veterinario.


🧑‍⚕️ Rischi per l’uomo: anche i bambini sono vulnerabili

Anche l’uomo può essere colpito. Sintomi comuni includono:

  • Mal di testa fortissimi
  • Nausea e febbre
  • Rigidità del collo
  • Problemi neurologici gravi nei casi avanzati

In Australia, il caso di Sam Ballard, un giovane morto dopo aver ingerito una lumaca, è diventato emblematico. La malattia può essere letale, anche se rara.


🌍 Il rischio in Europa e in Italia

Sebbene i casi siano attualmente concentrati in Australia, la comunità scientifica mette in guardia: l’Europa non è al sicuro. Alcuni casi isolati sono già comparsi in Spagna, Francia e Germania. In Italia, il clima sempre più caldo e umido, unito alla presenza della limaccia spagnola (Arion vulgaris), potrebbe creare condizioni ideali per l’ingresso del parassita.

Secondo gli esperti, è fondamentale attivare protocolli di sorveglianza veterinaria e ambientale, soprattutto nelle aree ad alta densità canina e agricola.


🌦️ Clima e piogge: un alleato del parassita

Gli studi dimostrano che le forti piogge, come quelle provocate dal fenomeno La Niña in Australia, favoriscono la proliferazione di lumache e limacce. Le infezioni nei cani aumentano tra i 2 e i 10 mesi dopo i periodi più piovosi.

Un ulteriore segnale che il cambiamento climatico può avere effetti diretti sulla salute pubblica.


✅ Come proteggere cani e persone

Prevenzione è la parola chiave. Ecco cosa fare:

Per i cani:

  • Non lasciarli giocare in aree umide o con presenza di lumache
  • Tenere pulito il giardino
  • Evitare che mangino verdure non lavate

Per le persone:

  • Lavare accuratamente verdure crude
  • Non toccare lumache a mani nude
  • Prestare attenzione ai bambini piccoli all’aperto

🔍 Diagnosi e cure

Diagnosticare l’infezione non è semplice. Nei cani servono test neurologici e analisi del liquido cerebrospinale. Negli esseri umani si ricorre a esami del sangue e puntura lombare. Il trattamento include corticosteroidi e, in alcuni casi, antiparassitari. Ma la tempestività è fondamentale per evitare complicanze gravi.


🌐 Conclusioni: serve un approccio One Health

Il caso delle lumache killer dimostra quanto sia urgente adottare un approccio integrato alla salute: umana, animale e ambientale. La prevenzione passa dall’informazione, dalla sorveglianza veterinaria e dalla cooperazione internazionale.

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